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martedì 8 novembre 2011

Categorie di uomini a letto :-)

*Il post non è mio, l'ho preso da un vecchio giornale trovato mentre mettevo ordine. Porta la firma di Anna Capelli... lo riporto perché mi sembra molto divertente :-)

Gli Indisponibili
Ovvero, quelli che non lo fanno proprio. Li corteggi, li insegui, li placchi in un angolo, arrivi a baciarli in bocca e, zac, ti fanno il grande rifiuto. Depressi, stressati, disinteressati all’argomento, terrorizzati dalle femmine, casti per scelta spirituale, gay impliciti o dichiarati. Il campionario è vasto e in crescita allarmante. Da fuggire come la peste, per non cominciare a chiedersi: “Cos’ho che non va?”.

Gli indisponenti
Lui proprio non è portato per la materia: maldestro quando ti accarezza, molesto quando ti tocca, ha la rara capacità di innervosirti invece di metterti a tuo agio. 
Ti schiaccia il torace con i suoi novanta chili, ti fa venire il crampo alla coscia, ti tira involontariamente i capelli, sbaglia i modi, i tempi, i ritmi. Un disastro totale. L’unica è fingere un piacere conclusivo.
Riprovevole? Vedi tu: se non fingi, quello va avanti a stropicciarti inutilmente per altre due ore.

I radiofonici
Adora il sesso parlato. Per cui ti fa la telecronaca in diretta di ciò che sta facendo e sta per farti. Inutile dirgli che quello che sta facendo lo capisci da te, e che ti piacerebbe scoprire da sola quello che ti farà.

I passivi
“Mi piacciono le donne che prendono l’iniziativa”. Ahi ahi. 
Razza pigrona. Preparati alle olimpiadi, a correre su e giù per il letto, saltare, battere record, intanto che lui si fa coccolare, steso come una Maia desnuda. Di solito, dopo, ti dice: “Già che ci sei, mi porti un panino al prosciutto?”


I veri stronzi
Fa il galante, lo spiritoso, il romantico. “Sono stufo di questa vita da single, non mi innamoro mai, ho voglia di una storia seria”. Bonk. Cadi sulla testa, fulminata da tanto maschio, e ci finisci a letto. 
Ti bacia sulle scale, ti prende contro il muro di casa, ti riprende in cucina, ti riprende tra le lenzuola. E, nel momento di massima intimità, ti sussurra: “Mi sto innamorando, tesoro, voglio un figlio da te”. 
Tu sorridi, sai che non dice sul serio, ma un po’ gli credi. Il giorno dopo ti lascia un messaggio in segreteria che dice: “Sono troppo instabile in questo momento. Non avrei niente da offrirti e tu ti meriti così tanto. Ci sentiamo più avanti, quando sarò più sereno. Bip”. Sei attonita. 
Non è possibile. Sei scivolata ancora una volta sullo stronzo, categoria affollatissima, alla cui porta c’è sempre la fila di tutti quelli che vogliono farne parte.

I veri pacchi (1)
Tutto bene per settimane. Si va al ristorante, al cinema, si passano le ore a parlare insieme davanti a una birra. Poi lui si lancia o forse tu, stanca di aspettare, gli salti addosso. Patatrac. 
Fallimento totale. Che fai? Lo consoli, naturalmente, perché hai letto che si fa così. Capita a tutti, è l’emozione della prima volta, non ci conosciamo ancora abbastanza, sei molto teso, a me va bene lo stesso.
Gli dai un paio di change di recupero, come a scuola. Se toppa anche i due incontri successivi, il suo destino è segnato.

I veri pacchi (2)
“Ti piace?” chiede lui. “Perché, è successo qualcosa?”, vorresti rispondergli tu. Invece taci, compassionevole. 
Il fatto è che non senti assolutamente nulla, perché è l’uomo meno dotato dell’Europa occidentale. Che fai in questi casi? Noblesse oblige.
Gli dici che è bravissimo, che sa farlo tanto bene, che le dimensioni non hanno alcuna importanza e ciò che conta è lo stile, la passione. 
Tutte balle. O ti immoli sull’altare dell’amore o, più ragionevolmente, sparisci nella nebbia. Rientrando, a tua volta, nella categoria delle vere stronze.

I “famolo strano”
Le sue farsi preferite sono: legami, camminami addosso con i tuoi tacchi a spillo, feriscimi, frustami, sono il tuo schiavo, farò tutto ciò che vuoi. Per amatrici del genere, con pochi scrupoli e una bella cassetta del pronto soccorso: cerotti, acqua ossigenata e qualche pera di antidepressivo per combattere la noia.

I veri incontentabili
È un rompiballe pazzesco. Con lo spirito di esplorazione delle giovani marmotte. Prima ti convince che insieme dovete ripassare tutto il Kamasutra e possibilmente aggiornarlo con qualche posizione in più.  Poi parte alla scoperta del tuo corpo, per cui riesci a difendere solo i buchi delle orecchie. Quindi ti chiede di farlo vestita da camerierina, infermiera, coniglietta, pornostar, direttrice di collegio. Indi decide che non gli basti più, per cui vanno coinvolte, nell’ordine: la tua miglior amica, tua cugina, la vicina del piano di sopra e, se tu non ti opponessi strenuamente, anche tua mamma. Dopo di che gli prende la fissa dei travestiti. Finisci che lo pianti lì, lui e la sua Luana, trans raccattata in tangenziale. E te ne vai per un mese all’eremo di Camaldoli, a disintossicarti l’anima.

I veri machi
Stai girando il risotto con il cucchiaio di legno? Ti abbraccia da dietro e ti solleva le gonne. Tu rischi di cadere sul fornello, ma sospiri e lasci fare. Sei appena tornata dal lavoro e sogni un bagno caldo di mezz’ora? Non se ne parla neanche, perché lui ha bisogno di farlo per rilassarsi a fine giornata. Stai scivolando dolcemente nel sonno? Una mano ti sale lungo la coscia e si attorciglia attorno alle sue gambe. 
Ti svegli al mattino con in testa un time table della giornata paragonabile a quello di Obama? Arriverai in ritardo su tutto, perché a lui piace tanto farlo di buon’ora, prima di bere il caffè. 
L’ossessivo arrapato è perfetto per un week-end sul lago, chiusi in albergo mentre fuori piove. Insopportabile nella vita quotidiana.

I globe trotter
Gli piace farlo nelle cabile del telefono, nei bagni dell’autogrill, nei motel fuori porta, nell’ascensore, nella cuccetta del treno in compagnia di quattro inconsapevoli spettatori. Ovunque, ma non a letto.

Gli alternativi
Lui è puro spirito, il sesso trascurabile nella vita. Medita, fa reiki, è vegetariano, si cura con medicina ayurvedica. 
Dorme sul futon giapponese, che Dio sa se è scomodo per fare l’amore. L’orgasmo? Che volgarità! Soprattutto il tuo…

I porno dipendenti
Tu pensi che almeno la notte di Copodanno ti regalerà un tranquillo slippino rosso o tutt’al più una giarrettiera. Errore. Arriva con una valigetta da cui escono: vibratori di ogni forma e dimensione; completino in lattice; aggeggini cinesi, cordine e palline di legno, con i quali pretende di farcirti come un tacchino; una serie di film porno, che ti obbligherà a guardare fino alle sei del mattino. Un incubo di primi piani tutti uguali, stantuffi, gemiti, sussurri e grida, davanti ai quali risulta leggera anche la corazzata Potemkin di fantozziana memoria. Che s’ha da fa’ pé campà, ragazze.

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